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Anticonformista, giovane, rock: Diego Rossi è un'icona della nuova cucina ribelle. Dopo un percorso di esperienze nel fine dining che comprende esperienze al St. Hubertus, tre stelle Michelin, e alla Locanda Margon, due stelle Michelin, ottiene lui stesso una stella come chef al ristorante Le Antiche Cotrade di Cuneo. Ma sceglie consapevolmente di abbandonare una via che non lo rispecchia e di intraprendere invece una strada diversa, abbandonando i canoni dell'alta cucina per aprire una sua trattoria basata sulla cucina del quinto quarto - tagli di carne non contemplati fra quelli principali come interiora, frattaglie, coda, guancia, ma in senso più ampio tutti gli ingredienti della tradizione ormai dimenticati ed abbandonati. Il suo successo è travolgente quanto il suo carattere, che esprime in una cucina creativa che fa dell'improvvisazione e dell'ispirazione la sua forza.
La sua filosofia sviluppata negli anni mette al centro il prodotto e le persone, e negli anni ha sviluppato un sistema di filiera locale e di cucina circolare sostenibile che abbraccia concetti molto più ampi della semplice scelta dei sapori. Ideatore e fondatore dei progetti "CARE's - The ethical Chef Days" e "Cook the Mountain", Niederkofler è uno dei tre chef italiani a cui è stata assegnata la terza stella Michelin già dal 2018: ricopre il ruolo di chef patron presso il ristorante AlpiNN, a Planes des Corones, 2275 metri di altitudine.
Il curriculum di Fabio Curreli vanta esperienze in ristoranti pluristellati come la Pergola di Roma e l'Odissey by Heinz Beck a Montecarlo, dove ha ricoperto il ruolo di chef de partie. La sua cucina al ristorante AlpiNN segue gli stessi principi di sostenibilità alla base del St. Hubertus, ma in chiave più easy ed informale: questo giovane chef ha ideato le sue ricette utilizzando le materie prime presenti ad alta quota e rigorosamente di stagione, giocando con gli accostamenti, le tecniche di conservazione e la rivisitazione dei sapori classici della montagna altoatesina.
Ernst Knam, il Re del Cioccolato, è conosciuto da tutti per la sua scorza tedesca e il suo cuore morbido fondente. Da sempre il suo nome è associato alla pasticceria ma dopo aver lavorato in tanti ristoranti stellati, la vera svolta arriva nel 1989 quando ha il piacere e l’onore di rubare i segreti del grande Gualtiero Marchesi standogli accanto. Al suo fianco ha messo a frutto l’arte della pasticceria tanto da voler mettersi in proprio e aprire, a metà degli anni ’90, il suo primo laboratorio a Milano, la città da cui tutto è iniziato, la città che gli ha il successo tra cui nel 2009 il titolo di Campione italiano di cioccolateria.
Igles Corelli ha fatto la storia della cucina italiana e non solo. Le stelle tatuate sul braccio le ha conquistate quando i suoi concorrenti erano Gualtiero Marchesi e Frédy Girardet. I tempi d'oro vissuti con passione sono stati quelli del Trigabolo di Argenta, dove Corelli era il leader di una brigata che oggi definiremmo un "dream team" e forse, per l'anarchia e il genio creativo che vi circolava, una "rock band". Igles è un maestro indiscusso della ristorazione italiana, inventore della Cucina Garibaldina e della Cucina Circolare. È stato uno dei primi a sfruttare quelle materie prime che non facevano parte del cliché dell'alta cucina per privilegiare gli ingredienti del suo territorio, per creare ricette e piatti che hanno fatto scuola.
Daniele Reponi al panino ci è arrivato grazie a uno chef che gli ha trasmesso l'amore per le materie prime e gli ingredienti di qualità. Forte della sua grande comunicativa, che trasmette una genuina passione per quello che fa, conquista la notorietà nazionale preparando deliziosi panini in tv, e anche l'appellativo di “Re del panino”.
Quella di Davide Longoni per il pane, è una passione che viene da lontano. Fin dall'infanzia respira farina affiancando il padre panettiere nel suo negozio, ma è solo dopo la laurea in Storia che arriva ad appassionarsi all'arte della panificazione grazie alla riscoperta dei grani antichi e di metodi di lavorazione che raccontano secoli di tradizione. Nel suo laboratorio coltiva lieviti, setaccia farine e, cantando, impasta pani dai grandi formati, perfetti da condividere in compagnia.
Sergio Dondoli nasce in un paesino dell'entroterra senese, dove pare sia nata la lingua italiana. Fin da bambino veniva soprannominato "gelataio vestito di bianco", ma questo non aveva nulla a che vedere con la professione che lo consacrerà Gelato World Champion.
Dopo aver studiato all'istituto alberghiero si trasferisce in Francia e soprattutto in Germania dove apre la prima gelateria, ispirato dal cognato. L'inizio non è esattamente "rose e fiori", ma poi ci penserà un libro, che lui definisce un investimento, a cambiargli la vita.
Il successo inizia ad arrivare con l'apertura della gelateria a San Gimignano, che tutt'oggi viene visitata da migliaia di turisti ogni giorno.
Da questa confessione emerge una persona "normale", che ama la semplicità, che vive il proprio paese iniziando la giornata sempre dal solito bar, prima di indossare le vesti di mastro gelataio e di campione, non solo nel lavoro ma anche nella vita.
Flavio Angiolillo nasce a Roma da padre italiano e madre francese, ma conoscerà l'Italia e l'italiano solo in età adulta.
Come molti bambini il suo sogno era quello di diventare un calciatore, ben presto però dovette fare i conti con la realtà.
Inizia a lavorare in cucina come aiuto cuoco fino ad arrivare nelle équipes di Chef famosi come Ducasse e Ramsey.
Un viaggio ai Caraibi cambiò completamente la vita di Flavio, portandolo alla scoperta del mondo dei cocktail.
Arrivato in Italia ebbe finalmente la possibilità di creare e di sperimentare, sebbene inizialmente dovette accontentarsi di lavorare nelle retrovie, cambiando spesso lavoro o locale, in un difficile periodo di gavetta.
Oggi Flavio ha realizzato il suo secondo sogno, ha aperto cocktail bar di successo come il Mag o il 1930 (tra gli altri) in quella che è diventata la sua nuova casa, Milano.
A testimonianza di questo grande successo, il 1930 è stato inserito tra i 50 migliori bar al mondo, al 44esimo posto.
Carlotta si avvicina alla cucina solo dopo aver capito che la sua vita stava prendendo una piega sbagliata.
Carlotta si laurea in Design a Firenze e lavora nel mondo della moda, ma non è ciò che vuole. Carlotta nasce onnivora, ma sente che non sia uno stile di vita che le appartiene. A 19 anni diventa vegana e qualche anno più tardi decide di lasciare il lavoro per iscriversi ad un corso di cucina, materia che da sempre l'affascina. Il cambiamento è stato spinto da un incidente sfiorato, uno di quelli che ti fa dire:"Ma è questa la vita che voglio?”.
A Carlotta basta poco tempo per passare da studente ad insegnante di cucina, ma nel giro di pochi mesi purtroppo la sua scuola chiude i battenti.
A questo punto Carlotta viene posta di fronte ad un altra scelta, che fare ora? Così sceglie di condividere la sua passione con un pubblico molto più ampio, quello del Web. Nasce Cucina Botanica, il suo personalissimo canale, che ancora oggi è seguito da centinaia di migliaia di appassionati, vegani e non. Perché Carlotta, lavorando con passione, riesce a comunicare a tutti e a mettere tutti d’accordo.
La pasticceria di famiglia è il luogo dove è cresciuta ma niente le è stato mai imposto ne regalato. Decide di dare il suo contributo come tecnologa alimentare iniziando dal magazzino per poi arrivare a codificare tutti i prodotti per renderli riproducibili. Conquistata la fiducia del padre, ora è lei la parte imprenditoriale e moderna della famiglia Massari.
La lunga carriera di Iginio Massari è stata segnata dal destino. Come un moderno Obelix, a 3 anni cade in una vasca di crema al cioccolato e ne assorbe così tanto gli aromi da volerli replicare a vita. Sempre in competizione con se stesso, detesta perdere e la sua motivazione lo porta a diventare il Miglior Pasticcere del Mondo. Sorriso cordiale e capelli candidi, Iginio è l'ambasciatore dell'eccellenza italiana nel mondo. Maniaco del dettaglio per lui la pasticceria è matematica ma anche trasgressione. La storica pasticceria Veneto dove tutto è cominciato è infatti ora affiancata dai negozi di Milano, Torino e Verona.
La passione di Hiro per la cucina inizia a manifestarsi molto presto, quando da bambino andava con la madre a comprare frutta e verdura e si divertiva poi cucinando con lei.
Molto amante della musica, il giovane Hiro suonava la chitarra in una rock band; per lui infatti sia nella musica che in cucina c'è molto spazio per la creatività.
A 19 anni si trasferisce ad Osaka per studiare in una prestigiosa accademia di cucina, dove impara tutti i fondamentali di quest'arte e dove inizia a conoscere anche la cucina italiana.
Più tardi l'occasione della sua vita, quella di lavorare in un ristorante stellato a Padova; occasione che coglierà al volo e che cambierà la sua vita per sempre. In Italia impara a godersi di più la vita e soprattutto conosce Letizia, che diventerà sua moglie. Oggi Hiro è stato nominato ambasciatore della cucina giapponese in Italia, premio che lo rende moto orgoglioso e che ricambia tutti i suoi sacrifici.
Davide Oldani inizia il suo percorso culinario nella cucina di casa, come aiutante della madre. Questo era il contributo che dava alla sua famiglia, in cambio di una partita a calcio. Il calcio è infatti la sua più grande passione giovanile e lo pratica con grande serietà e dedizione, elementi che torneranno più tardi anche in cucina cucina. Il suo sogno di diventare calciatore viene però stroncato sul più bello da un infortunio che gli fa capire che forse è arrivato il momento di cambiare strada e di dedicarsi all'altra grande passione che fin da piccolo lo ha accompagnato, la cucina. Davide conosce l'importanza di avere sempre un piano b e cerca di fare di necessità virtù. Si affida ad un grande maestro come Gualtiero Marchesi, poi decide di girare l'Europa per imparare da altri grandi maestri e scopre infine l'ultimo tassello della cucina, la pasticceria, che ancora mancava tra le sue “Skills".
Decide di rientrare da un viaggio, convinto dal fratello, per aprire il suo primo ristorante. Oggi il suo nome è ovunque e il suo marchio di fabbrica, Cucina Pop, è una realtà importantissima che va addirittura oltre il concetto di cucina.
Eugenio Boer, una stella Michelin, le cui radici italo olandesi caratterizzano la cucina insieme cosmopolita e tradizionale del suo ristorante [bu:r]. Igles Corelli, chef pluristellato del ristorante Atman, maestro della pasta fresca ed inventore del concetto di cucina circolare che riutilizza ogni parte degli ingredienti. Diego Rossi dalla sua trattoria Trippa, una delle più giovani stelle Michelin italiane, impegnato nella riscoperta dei tagli delle carni e degli ingredienti tradizionali e dimenticati. Vincenzo Santoro, maestro AMPI, istituzione milanese per quello che riguarda la pasticceria con la sua Martesana, punto di riferimento per la produzione di lievitati, dolci e soprattutto panettoni. Abbiamo scelto questi grandissimi nomi del panorama culinario italiano per creare un menù di Natale assolutamente indimenticabile.